L’ 8 e 9 giugno 2025 di voterà il Referendum sulla Cittadinanza, per chiedere che l’Italia si adegui alle norme dei grandi Paesi europei. Se il Referendum raggiungesse il quorum e vincesse il si potranno essere sufficienti 5 anni di permanenza legale in Italia (attualmente, la normativa richiede una residenza legale di almeno 10 anni per poter richiedere la cittadinanza italiana) per poter richiedere la cittadinanza italiana e trasmetterla alle proprie figlie e ai propri figli minorenni. Per essere validi, i referendum abrogativi devono superare il quorum di votanti del 50% più uno del corpo elettorale.
Questa semplice modifica rappresenterebbe una conquista decisiva per la vita di molti cittadini di origine straniera (secondo le stime si tratterebbe di circa 2.500.000 persone) che, in Italia, non solo nascono e crescono, ma da anni vi abitano, lavorano e contribuiscono alla sua crescita. Se approvato il referendum permetterà di partecipare agevolmente a percorsi di studio all’estero, rappresentare l’Italia nelle competizioni sportive senza restrizioni, poter votare r poter partecipare a concorsi pubblici come tutti gli altri cittadini italiani.
Il referendum nasce dopo l’Appello delle associazioni di nuovi italiani alla società civile Referendum Cittadinanza. Il documento è un appello rivolto dalla società civile e dal mondo politico per sostenere un referendum volto a modificare la legge italiana sulla cittadinanza. L’appello sottolinea come l’Italia sia cambiata nel tempo, arricchendosi di persone, famiglie e storie che contribuiscono alla società italiana. Tuttavia, molte di queste persone, pur essendo nate o cresciute in Italia, non vedono riconosciuta la loro cittadinanza. Ridurre il periodo di residenza necessario permetterebbe a chi vive, studia e lavora legalmente in Italia di essere finalmente riconosciuto come cittadino italiano a tutti gli effetti, con diritti, opportunità e doveri. L’iniziativa non intende sostituire il dibattito parlamentare, ma rappresenta un punto di partenza per una nuova legge sulla cittadinanza più attuale e inclusiva.
Il Referendum vuole allineare l’Italia ai maggiori paesi europei che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese. Il requisito dei 10 anni di residenza attualmente previsto in Italia è tra i più alti in Europa. La maggior parte dei Paesi UE prevede tempi più brevi:
- Germania: dal 2024 ha ridotto a 5 anni il requisito di residenza, riconoscendo il contributo dei cittadini stranieri.
- Irlanda e Francia: richiede 5 anni di residenza, in Francia ridotti a 2 anni per chi ha studiato nel paese transalpino.
- Spagna: prevede 10 anni, ma riduce a 2 anni per cittadini di Paesi con legami storici e culturali con la Spagna.
- Paesi Bassi: richiedono 5 anni di residenza continuativa.
Il referendum permetterebbe quindi all’Italia di allinearsi agli standard europei, rendendo la normativa più equa e coerente con il contesto internazionale. La cittadinanza non verrebbe concessa automaticamente. La cittadinanza per naturalizzazione non è automatica. Anche con il requisito ridotto a 5 anni, chi presenta domanda dovrà comunque soddisfare tutti gli altri criteri previsti dalla legge, tra cui: Conoscenza della lingua italiana; Reddito adeguato e documentato negli ultimi anni; Assenza di motivi ostativi legati alla sicurezza della Repubblica.
Motivazioni a favore della modifica:
- Maggiore inclusione sociale: ridurre il periodo di attesa significa riconoscere più rapidamente il ruolo delle persone che già vivono e contribuiscono alla società italiana.
- Miglior accesso ai diritti: con la cittadinanza si acquisiscono pieni diritti civili e politici, tra cui il diritto di voto.
- Allineamento agli standard europei: oggi l’Italia è tra i Paesi più restrittivi nella concessione della cittadinanza, rendendo difficile l’integrazione.
- Riconoscimento del contributo economico e sociale: milioni di persone lavorano, studiano e pagano le tasse in Italia senza poter accedere agli stessi diritti dei cittadini italiani.
Motivazioni contrarie alla modifica:
- Preoccupazioni sulla sicurezza: Alcuni ritengono che un periodo più breve possa non permettere una valutazione adeguata dell’integrazione e del rispetto delle leggi italiane da parte degli stranieri.
- Pressione sui servizi pubblici: Un aumento rapido del numero di cittadini potrebbe mettere sotto pressione i servizi pubblici, come sanità e istruzione, richiedendo adeguamenti significativi.
- Rischio di polarizzazione sociale: Alcuni temono che una modifica così significativa possa alimentare tensioni sociali o politiche, soprattutto in contesti già sensibili all’immigrazione.
I sostenitori del referendum sostengono che se approvato ci sarà una sostanziale riduzione delle forme di discriminazione per le persone oggi prive di cittadinanza italiana e comporterebbe, oltretutto, un profondo cambiamento sotto il profilo identitario: chi ha un background migratorio non verrebbe più percepito come “di passaggio” o semplicemente “soggiornante” in Italia, ma come una persona che progetta di costruire la sua vita qui.
Voto degli Italiani all’estero
Hanno diritto di voto tutti i cittadini italiani iscritti all’AIRE, Anagrafe Italiani Residenti all’Estero. Possono votare anche i cittadini italiani temporaneamente (almeno tre mesi) all’estero per motivi di salute, lavoro o studio, a condizione che comunichino il loro status ai consolati di riferimento entro il trentaduesimo giorno antecedente la data di svolgimento della consultazione elettorale. Il materiale elettorale deve pervenire all’indirizzo di residenza non oltre diciotto giorni prima della data del voto.
All’interno del plico saranno presenti le 5 schede elettorali, una scheda con le generalità del cittadino e, infine, tre buste, di cui una già preaffrancata per la rispedizione al consolato di riferimento. Non oltre le ore 16 del giovedì antecedente la data stabilita per le votazioni in Italia, I responsabili degli uffici consolari provvederanno ad inviare i plichi in Italia nei luoghi stabiliti per la raccolta dei voti.
I cittadini italiani residenti all’estero hanno due importanti opportunità per partecipare ai referendum del prossimo 8 e 9 giugno. La legge garantisce modalità flessibili per esercitare il proprio diritto democratico, che possono scegliere tra due principali opzioni.
Chi può votare all’estero?
- Gli elettori iscritti all’AIRE, che ricevono direttamente il plico elettorale al proprio indirizzo di residenza all’estero
- Gli italiani temporaneamente all’estero per almeno tre mesi, esclusivamente PER MOTIVI DI LAVORO, STUDIO O CURE MEDICHE, e i familiari con essi conviventi all’estero.
ATTENZIONE: l’elettore temporaneamente all’estero deve presentare apposita richiesta al Comune italiano di residenza ENTRO IL 7 MAGGIO per ricevere il plico elettorale.
Quando si vota?
- In Italia si vota domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025.
Gli elettori all’estero votano in anticipo, per corrispondenza. I plichi verranno spediti all’indirizzo di residenza ENTRO il 21 MAGGIO.
ATTENZIONE: gli elettori che ENTRO IL 25 MAGGIO non abbiano ancora ricevuto il plico elettorale potranno contattare il proprio ufficio consolare per ottenere il DUPLICATO
Come si vota?
Il voto avviene per corrispondenza. Le schede dovranno essere rispedite al consolato seguendo attentamente le indicazioni del foglio informativo presente nel plico elettorale ed utilizzando unicamente il materiale con esso fornito. Saranno trasmesse in Italia per lo scrutinio solamente le schede votate recapitate all’ufficio consolare di riferimento ENTRO E NON OLTRE le ore 16 locali di giovedì 5 GIUGNO.
Opzione 1: Voto per Corrispondenza
Gli elettori iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) possono votare direttamente dal paese in cui risiedono. Questo metodo consente di esprimere il proprio voto senza doversi recare in Italia, garantendo una partecipazione piena e agevole al processo democratico.
Opzione 2: Voto in Italia
Per coloro che desiderano votare nel proprio comune di origine, è prevista una procedura specifica. La richiesta deve essere presentata ENTRO il 10 Aprile 2025.
Se sei una cittadina o un cittadino italiano iscritto all’AIRE e vuoi votare i prossimi referendum nel tuo Comune italiano, questo modulo fa per te.
Cosa Devi Sapere
Il modulo ti permetterà di comunicare al tuo Consolato la tua intenzione di votare presso il Comune italiano di iscrizione elettorale in occasione dei referendum dell’8 e 9 giugno.
Come Compilare il Modulo
Assicurati di inserire:
Nome e cognome
Data e luogo di nascita
Indirizzo di residenza all’estero
Comune italiano di iscrizione elettorale
Firma leggibile
Modalità di Invio
Puoi inviare il modulo:
Direttamente al tuo Consolato di competenza
Via email certificata
Tramite raccomandata con ricevuta di ritorno
Documenti da Allegare
Modulo compilato e firmato
Copia fronte/retro di un documento di identità valido
La richiesta vale SOLO per questa consultazione referendaria. Ogni volta che vorrai votare in Italia dovrai ripresentare la richiesta.