Ogni anno, tra Giugno e Settembre, a Dublino si verifica un fenomeno quasi apocalittico: l’invasione dei partecipanti ai corsi d’inglese… un vero e proprio incubo urbano (Tiktok di patrick_stm)! Questi studenti in visita si trasformano in frotte compatte e inarrestabili, che si impossessano dei marciapiedi, ti intralciano proprio mentre sei in ritardo per andare al lavoro, o riempiono di chiacchiere l’altrimenti tranquilla LUAS (il tram di Dublino), spezzando quella rara magia del silenzio mattutino.
Dublino è infatti un vero e proprio hotspot per i corsi di lingua inglese: una caratteristica distintiva della città, che ogni estate accoglie migliaia di giovani da tutto il mondo, ma è a settembre che questo si trasforma in magia, grazie al Progetto Erasmus.
Del progetto Erasmus ne ho sentito parlare praticamente da sempre. Iniziato nel lontano 1987, questo programma ha formato generazioni di studenti. In famiglia ho sentito racconti quasi leggendari di semestri in un altro paese, nuovi sistemi universitari, amicizie internazionali e consolidamento di una lingua straniera. Ed ora è il mio turno e ho il privilegio di fare l’Erasmus a Dublino.
Ogni anno, circa 100.000 studenti arrivano a Dublino con l’obiettivo di vivere un’esperienza internazionale: imparare l’inglese, seguire un corso universitario o semplicemente immergersi in una nuova cultura. Molti frequentano corsi di lingua, ma una parte significativa sceglie università prestigiose come il Trinity College Dublin, approfittando delle opportunità offerte da questo programma. In oltre 40 anni, più di 16 milioni di studenti ne hanno partecipato, contribuendo a costruire una generazione Europea più consapevole, e dalle vedute più ampie. Tra le collaborazioni più attive, quella tra Italia e Irlanda è una delle più forti: l’Italia è infatti sempre tra i primi tre paesi per numero di studenti inviati all’estero. Atenei come La Sapienza di Roma o l’Università di Bologna hanno sviluppato reti Erasmus solide, in particolare nelle aree dell’architettura, del diritto e delle discipline umanistiche, rendendo l’Italia un partner prezioso in questo scambio culturale e accademico.
Dublino, dal canto suo, è una meta molto ambita dagli studenti in quanto è una città vivace e multiculturale, con sei università e un’atmosfera accogliente. Il Trinity College, in particolare, rappresenta un punto di riferimento: ogni anno accoglie centinaia di studenti Erasmus, offrendo corsi di alto livello e un campus storico che sembra uscito da un film o da una guida turistica. L’esperienza Erasmus qui, però, non è tutta rose e fiori. Dublino presenta anche delle sfide, soprattutto perché è una delle città più costose d’Europa, un dettaglio non trascurabile per chi vive con un budget da studente. Inoltre, trovare un alloggio disponibile e accessibile economicamente è davvero difficile.
L’Italia, invece, offre un’esperienza molto diversa ma altrettanto ricca. Città come Roma, con i suoi oltre 3000 anni di storia, sono vere e proprie musee a cielo aperto. Gli studenti Erasmus in arrivo possono godere di una cultura vibrante, di buon cibo e, aspetto non secondario, di un costo della vita più basso rispetto a città come Dublino, Londra o Parigi. Tuttavia, anche studiare in Italia ha le sue sfide: la barriera linguistica è reale, soprattutto nei corsi universitari che non sempre sono offerti in inglese, e il rigore del sistema accademico italiano può risultare difficile per chi proviene da ambienti universitari più flessibili.
Nonostante le differenze, il programma Erasmus resta una delle esperienze più formative che uno studente possa vivere. Ti permette di vedere il mondo con occhi nuovi, nonché di confrontarti con sistemi culturali e valoriali diversi dal tuo. E sebbene sia appena iniziato, il mio Erasmus è un’esperienza che mi sta arricchendo in modo inaspettato. Perché l’Erasmus, alla fine, non è un format fisso: è una finestra aperta sul mondo, che ognuno può vivere a modo suo.
