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Perchè Sanremo è Sanremo.

Scritto da Paolo Nicosia

Sanremo è sempre Sanremo, non importa che tu sia in Irlanda o in Germania o negli Stati Uniti : sei italiano ce l’hai nel cuore, nel DNA e non è possibile evitare di parlarne.

Si è concluso domenica in prima mattinata il 71esimoFestival della canzone Italiana che ha visto la vittoria del gruppo rock Maneskin. Il gruppo divenuto famoso grazie alla partecipazione all’undicesima edizione di Xfacto, ha dimostrato che è possibile vincere il festival anche con qualcosa di diverso, originale e fresco. “Zitti e Buoni” ha battuto la concorrenza di Fedez e Francesca Michielin (i più votati al televoto con il 16,89% dei voti totali) con il brano “Chiamami per nome” ed Ermal Meta,con “Un milione di cose da dirti”, rispettivamente secondi e terzo classificato.
Il secondo festival targato Amadeus ha decisamente sofferto della mancata presenza del pubblico in sala e dei super ospiti internazionali. Gli ascolti sono stati decisamente buoni ma non eccellenti, la concorrenza delle partite di calcio non ha giovato alla manifestazione canora.

A differenza degli atri anni, però il 71 eseimo festival della canzone verrà ricordato per la sua digitalizzazione (on line su raiplay vi erano storie, interviste, backstage e la trasmissione in diretta) e per aver messo un colpo mai riuscito prima dall’epoca di Spotify. Tutti i pezzi del festival di Sanremo sono entrati nella top 50 di Spotify, incluso il pezzo di Orietta Berti, solita ad avere un pubblico non proprio “da streaming”. In pochissimo tempo tutte le canzoni partecipanti hanno invaso la top 10 della chart: a meno di 24 ore dall’uscita nelle piattaforme digitali Fedez e Francesca Michielin avevano già conquistato il primo posto nella classifica dei singoli, mentre il precedente album dei Maneskin (Il ballo della vita)” conquistava la medesima posizione nell’Itunes Album Chart. Sorte simile alle radio, che hanno decretato il loro vincitore, anzi i loro vincitori: Colpaesce e Dimartino che sono entrati con prepotenza nella classifica radiofonica italiana.

Un festival che ha visto la partecipazione di moltissime voci nuove, molto attive nello streaming. Ricorderemo sicuramente la giovanissima Madame che con la sua voce e il suo stile ha già fatto capire che nonostante abbia appena 18 anni è entrata nel mondo della musica per restarci. Il suo singolo “Voce” è attualmente al secondo posto della classifica di Spotify.
Annalisa farà, come sempre, innalzare le visualizzazioni su youtube, dato che i suoi video sono sempre tra i più visti di youtube. “Dieci”, il pezzo sanremese ha già raccolto 2 milioni di visualizzazioni in meno di 4 giorni ed è ancora stabile in top ten in tutte le classifiche delle piattaforme digitali.

Il Premio della critica è stato assegnato a Willy Peyote che con la sua “Mai dire mai” ha messo d’accordo i giornalisti e la sala Stampa e direi anche il pubblico , dato il suo rispettabilissimo sesto posto al Festival e stessa posizione nella classifica attuale di streaming.
Il Premio Lucio Dalla è invece andato alle due radio star Colapesce e Dimartino e alla loro “Canzone leggerissima”

Il giovane Gaudiano, è risultato il vincitore della sezione “Nuove Proposte” superando la concorrenza del favoritissimo Wrongonyou, che però si è aggiudicato il premio della Critica “Mia Martini”.

Un festival decisamente spento, ma che alla fine di tutto sta dando grandissimi risultati nelle classifiche di streaming (orami non diciamo più nelle vendite). Prossimo appuntamento con l’Eurovision Song Contest a maggio con i Maneskin che da Sanremo voleranno a Rotterdam e nei sondaggi sono già in top 5. Chissà se il loro album “Il teatro d’Ira, vol.1”, in uscita il 19 marzo, conquisterà l’Europa.

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Paolo Nicosia