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L’uso di monopattini elettrici in Irlanda

Monopattino elettrico Irlanda
Scritto da Maurizio Pittau

Quando miei amici vengono a trovarmi per la prima volta a Dublino chiedo sempre cosa li ha stupiti di più della capitale irlandese. Le risposte sono sempre diverse, spesso sorprendenti e mettono in luce aspetti che chi vive da anni spesso da per scontati o che non ha mai notato. C’è chi si sorprende della mancanze di piazze, chi adora le insegne dei barbieri, chi nota l’assenza di portici nonostante la pioggia e chi trova l’altezza media delle persone inaspettatamente bassa. L’ultima persona che è venuta a trovarmi mi ha invece segnalato come a Dublino ci fossero pochissimi monopattini elettrici e nessun e-scooter sharing. In effetti in moltissime città europee e americano la diffusione dei monopattini elettrici è stata esponenziale.

In Italia, nonostante  la legislazione italiana ora ponga diversi vincoli nell’uso dei monopattini elettrici: uso del casco obbligatorio, parcheggi solo su appositi spazi, limiti di velocità, luci e frecce obbligatorie, etc., il fenomeno dei monopattini sta vivendo una forte crescita, con la diffusione dei servizi di sharing che nel 2021 ha registrato la metà dei noleggi totali fatti in Italia (17,8 milioni) e il numero di noleggi è raddoppiato rispetto al 2020. Sempre piu’ città italiane hanno un servizio di sharing di monopattini elettrici, con Roma che registra il maggior numero di veicoli (14.500), seguita da Milano (5.250) e Reggio Emilia con 1.600 veicoli disponibili.

In Irlanda non esiste ancora una legislazione specifica e il ministro dei trasporti irlandese Eamon Ryan si è detto pronto a regolamentare l’uso degli e-scooter per sbloccare l’attuale incertezza giuridica. Non si ha ancora una definizione di queste nuove regole, ma il 2023 dovrebbe essere l’anno in cui i monopattini elettrici potrebbero cominciare a diffondersi in modo consistente anche in Irlanda.

Eamon Ryan ritiene infatti che sia ora che questi veicoli vengano adeguatamente accolti sulle nostre strade. La scorsa settimana, il ministro dei trasporti e leader del Green Party ha confermato che la sua imminente legge sul traffico stradale e sulle strade regolerà finalmente l’uso degli scooter elettrici e chiarirà l’incertezza giuridica che li circonda. Ryan e’ consapevole come i monopattini elettrici possano essere un’alternativa economica, intelligente, ma soprattutto maggiormente sostenibile per l’ambiente.

Tuttavia, ha anche avvertito che la legislazione conterrà una normativa “go slow”, il che significa che i conducenti di scooter elettrici dovranno rimanere sotto i 25 km/h se vogliono evitare l’assicurazione e le tasse. Con il rapido aumento degli incidenti che coinvolgono gli e-scooter, molte persone ritengono che una chiara serie di regole potrebbe non arrivare presto. Allo stesso tempo, alcuni colleghi del ministro lo stanno esortando a non bloccare lo sviluppo di questi mezzi di trasporto.

Cosa sono esattamente i monopattini elettrici?

Fondamentalmente si tratta di veicoli pieghevoli con due ruote, un pianale su cui stare in piedi, un manubrio per sterzare e un motore alimentato da una batteria ricaricabile. Alcuni modelli appariscenti possono raggiungere velocità fino a 50 km/h, ma la maggior parte ha limiti più modesti di circa la metà.

I monopattini elettrici chiamati in Irlanda e-scooter o electric scooter sono progettati principalmente per brevi spostamenti urbani. Pesano tra 10 kg e 20 kg, il che li rende facili da portare in giro o da riporre in un ufficio per la giornata. I promotori dell’uso degli e-scooter affermano che potrebbero svolgere un ruolo enorme nella lotta al cambiamento climatico sostituendo i veicoli ad alto consumo di benzina sulle nostre strade.

Qual è l’attuale stato legale degli e-scooter?

Ai sensi del Road Traffic Act del 1961, gli e-scooter sono classificati come veicoli a propulsione meccanica (MPV), il che significa che per utilizzarli in un luogo pubblico sono necessarie un’assicurazione, una tassa di circolazione e una patente di guida. C’è solo un problema: non è possibile tassare o assicurare gli e-scooter in Irlanda. Quindi tecnicamente non possono essere utilizzati su strade, solo terreni privati ​​(con il permesso del proprietario). Dando una rapida occhiata a Dublino o in qualsiasi altra area urbana, dove seppur pochi rispetto ad altre città, cicolano monopattini elettrici, si vedrà che le persone infrangono questa legge ogni giorno, probabilmente senza saperlo.

In che modo una nuova legislazione cambierà le cose?

Il punto chiave è che gli e-scooter saranno riclassificati come “powered personal transporters”. Ciò significa che fintanto che i motociclisti non superano il limite di velocità di 25 km/h, saranno trattati come ciclisti e quindi esenti da assicurazione o tasse. Dopodiché, la grande domanda è quali altre restrizioni potrebbe essere imposte all’uso degli scooter elettrici. L’autorità per la sicurezza stradale (RSA) ha esortato ad adottare quello che il presidente Liz O’Donnell definisce “un approccio conservativo”. Le loro raccomandazioni includono un’età minima di 16 anni, costringendo tutti gli utenti a indossare un casco e vietando gli scooter elettrici dai marciapiedi. Quest’ultimo punto è fondamentale per i pedoni vulnerabili come le persone con cani guida o su sedia a rotelle. Un punto importante della nuova legislazione sara’ la possibilita’ di avviare servizi di micromobilità elettrica in sharing che ora non sono consentiti nonostante molte societa’ ne abbiamo fatto richiesta.

Chi potrà acquistare e-scooter?

Questo sta già causando qualche conflitto. La prima bozza del disegno di legge prevedeva il divieto di vendita di scooter elettrici ai minori di 16 anni. Lo scorso giugno, tuttavia, Ryan ha dichiarato alla commissione per i trasporti del Oireachtas che sarebbe impossibile controllare questo, in parte perché alcune vendite avverranno tramite siti Web al di fuori dell’UE e in parte perché qui non è necessario portare con sé la prova dell’età.

“Nel nostro paese non abbiamo una carte d’identità”, ha detto Ryan. “Non puoi imporre l’identificazione e introdurre una legge che non è applicabile è una cattiva legge”. Su questo tema, alcuni dei colleghi Verdi di Ryan temono che non sia abbastanza severo.

Quanto dovremmo essere preoccupati per la sicurezza?

Mentre gli incidenti con gli scooter elettrici sono più che triplicati negli ultimi tre anni, i sostenitori affermano che si tratta solo di problemi iniziali causati dalla scarsa familiarità delle persone con una nuova tecnologia.

Secondo gli ultimi dati garda, tra gennaio 2020 e agosto 2022 ci sono stati 1.373 incidenti legati agli scooter, di cui 448 collisioni. Oltre due terzi di questi casi si sono verificati a Dublino. La RSA registra anche che hanno provocato 48 feriti gravi e due morti.

Cosa può imparare l’Irlanda dall’ esperienza italiana?

Che introdurli senza un’adeguata pianificazione può avere risultati disastrosi. L’esempio più eclatante è Milano, che promosso gli e-scooter nel 2017 e ha permesso a quattro aziende di iniziare a noleggiarne migliaia nella città. A Milano sono operativi i servizi di micromobilità elettrica in sharing di EM transit (Dott), Bird rides Italy (Bird), Voi technology Italia (Voi), Wind mobility (Wind), Bit mobility (Bit), Helbiz Italia (Helbiz) e, recentemente, Lime technology. Da allora, ci sono state continue lamentele per i veicoli che intasano i marciapiedi, fanno cadere le persone e vengono gettati nei Navigli dopo l’uso.

Il mondo delle due ruote motorizzate sta crescendo in modo esponenziale in Italia, con una media di 13,53 motocicli ogni 100 abitanti, rispetto ai 12,5 del 2017. In particolare, il mercato elettrico sta registrando un importante aumento del 59%. Tuttavia, l’accesso alle corsie riservate ai mezzi pubblici resta ancora limitato nell’89% delle città italiane, con solo 3 capoluoghi che permettono l’ingresso in tutte o nella maggior parte delle corsie (Taranto, Imperia e Venezia), mentre in altre 5 città (Bergamo, Como, Genova, Milano e Reggio Calabria) l’ingresso è permesso solo in alcune corsie.

Purtroppo, i dati riguardanti la sicurezza delle due ruote motorizzate non sono confortanti. Infatti, il numero di comuni italiani che scelgono di implementare strade dotate di guardrail con protezioni specifiche per la sicurezza dei motociclisti in caso di impatto è rimasto pressoché invariato, e anche il miglioramento della sicurezza negli strumenti di pianificazione comunale non è percepito come una priorità per il 39% delle città interessate dallo studio.

C’è anche un dibattito internazionale in corso su quanto siano veramente “verdi” gli scooter elettrici. L’anno scorso, un importante studio condotto dalla città svizzera di Zurigo ha rilevato che la maggior parte dei viaggi in scooter elettrico sostituisce i viaggi a piedi o con i mezzi pubblici, non le automobili, e quindi “fa più male che bene”.

Cosa pensa la gente riguardo a una potenziale esplosione di e-scooter sulle nostre strade?

L’opinione pubblica è profondamente divisa. Secondo un sondaggio del 2021 condotto tra i clienti di AA Ireland, il 49% pensa che gli e-scooter dovrebbero essere completamente legalizzati, ma per una minoranza significativa (39%) no. Nel frattempo, solo il 27% ritiene che questi veicoli siano utilizzati in sicurezza “la maggior parte del tempo” e solo il 2% afferma che sono utilizzati in sicurezza “sempre”.

Il disegno di legge del Ministro Ryan darà, nei prossimi mesi, agli scooter elettrici il via libera per far diventare gli e-scooter una parte importante del trasporto irlandese.

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Maurizio Pittau