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Budget Irlanda 2026: cosa cambia per gli italiani

Budget 2026
Scritto da Federico Sidero

Quando a Dublino si parla di “Budget”, non si intende semplicemente un documento contabile. È l’evento politico dell’anno, quello che ogni ottobre riempie i pub di discussioni accese e fa tremare i telefoni con notifiche su aumenti di stipendi, tasse e sussidi. Quest’anno, ieri 7 ottobre, i ministri Paschal Donohoe e Jack Chambers hanno svelato un pacchetto da 9,4 miliardi di euro che promette di ridisegnare la vita quotidiana di chi vive sull’isola. Italiani compresi.

Un Budget da 9 miliardi tra ottimismo e cautela

La manovra si divide in due tronconi: quasi 8 miliardi di nuova spesa pubblica e 1,5 miliardi in sgravi fiscali. L’impostazione, ripetono dal governo, è “pro-investimento”: meno bonus spot, più progetti strutturali. Suona bene sulla carta, ma dietro le promesse c’è un’ombra che preoccupa economisti e analisti. L’Irlanda sta tirando troppo la corda? Le entrate dipendono in modo quasi imbarazzante dalle tasse pagate dalle multinazionali tech e pharma. Se Apple o Pfizer decidessero di spostare altrove i loro quartier generali fiscali, il castello potrebbe crollare in fretta.

Più soldi in tasca (ma non per tutti)

Per chi vive di sussidi sociali – pensionati, disoccupati, genitori single – arriva un aumento di 10 euro a settimana. Non è una fortuna, ma in dodici mesi fa la differenza. Confermato anche il bonus di Natale, quella boccata d’ossigeno che ogni dicembre aiuta un milione e mezzo di famiglie a passare le feste senza troppi patemi.

Le famiglie con figli noteranno un altro cambiamento: il Child Support Payment sale di 8 euro per i bambini sotto i 12 anni (fino a 62 euro) e di 16 euro per quelli più grandi (fino a 78 euro). Per una coppia italiana con due figli adolescenti, sono quasi 200 euro al mese in più. Non male, considerando che l’inflazione continua a mordere.

Benzina, bollette e sigarette: il conto della transizione verde

Qui arriva la doccia fredda. L’imposta sul carbonio sale da 63,50 a 71 euro per tonnellata. Tradotto: ogni pieno di benzina o gasolio costerà un po’ di più. Per chi fa il pendolare da Drogheda a Dublino o da Cork a Limerick, non è una notizia da festeggiare.

C’è però un contrappeso: l’aliquota IVA ridotta al 9% su gas ed elettricità viene estesa fino al 2030. Le bollette non esploderanno, almeno per ora. Chi fuma, invece, dovrà mettere mano al portafoglio: un pacchetto di sigarette costa 50 centesimi in più dalla sera stessa dell’annuncio del Budget. Un classico irlandese: tasse su tabacco e alcol aumentano sempre, senza preavviso.

Casa: la grande incompiuta

La crisi degli affitti rimane il tallone d’Achille dell’Irlanda. Il credito d’imposta per gli affittuari è stato prorogato fino al 2028, ma chi paga 1.500 euro al mese per un monolocale a Dublino 2 difficilmente sentirà il sollievo. Il governo ha stanziato fondi per il retrofit delle case sociali e per aiutare gli anziani a ristrutturare, ma nulla che affronti il problema alla radice: la domanda di case supera di gran lunga l’offerta.

Una novità interessante è la Derelict Property Tax, una tassa del 7% sul valore di mercato per chi lascia marcire immobili in stato di abbandono. L’idea è spingere i proprietari a vendere o affittare, liberando alloggi fantasma. Funzionerà? Da vedere.

Lavoro: 14,15 euro all’ora

Dal 1° gennaio 2026, il salario minimo nazionale salirà a 14,15 euro l’ora. Per molti italiani che lavorano in caffetterie, hotel o ristoranti, significa uno stipendio più dignitoso. Non è ancora Amsterdam o Zurigo, ma è un passo avanti rispetto a quel che offre l’Italia.

Le modifiche fiscali sul reddito sono state timide. Il governo ha alzato leggermente la soglia del secondo scaglione dell’Universal Social Charge (USC), quella tassa invisibile che tutti pagano ma pochi capiscono. Risultato: chi guadagna tra i 25.000 e i 30.000 euro vedrà qualche decina di euro in più in busta paga. Non aspettatevi miracoli.

Scuola e sanità: investimenti seri (finalmente)

L’istruzione riceve 13,1 miliardi di euro. Si parla di oltre mille nuovi insegnanti e 1.700 assistenti per studenti con bisogni speciali. Per le famiglie italiane con figli nelle scuole irlandesi, questo potrebbe significare classi meno affollate e maggiore supporto. Stanziati anche 1,6 miliardi per nuovi edifici scolastici: forse un giorno le aule smetteranno di sembrare container.

La sanità, croce e delizia di chiunque abbia mai messo piede in un pronto soccorso irlandese, avrà 3.300 nuovi operatori e più posti letto. Serviranno davvero, visto che il sistema pubblico è al collasso da anni.

Cosa cambia per chi viene dall’Italia

Se lavorate in Irlanda con un contratto regolare e siete residenti fiscali (cioè passate almeno 183 giorni l’anno sull’isola), queste misure vi riguardano direttamente. L’aumento del salario minimo, gli sgravi sull’USC, il credito d’imposta per affittuari: tutto si riflette sul vostro conto corrente.

Se invece siete pensionati italiani che hanno scelto l’Irlanda per godersi la pensione lontano dal caos italiano, occhio alle doppie imposizioni. Il Budget non cambia gli accordi bilaterali tra Italia e Irlanda, ma è sempre meglio consultare un commercialista che conosca entrambi i sistemi.

Per chi ha figli, le novità sul Child Support Payment sono significative. E se state pensando di comprare casa (auguri, vista la situazione), la proroga della deduzione sugli interessi ipotecari è un piccolo aiuto.

Le ombre dietro le luci

Non tutto è rose e fiori. Il Budget 2026 è stato criticato per l’assenza di bonus una tantum come quelli dell’anno scorso, quando il governo aveva distribuito crediti energetici per aiutare le famiglie a superare l’inverno. Quest’anno, niente. Chi è in difficoltà dovrà cavarsela con gli aumenti settimanali dei sussidi, che però non bastano a coprire l’inflazione reale.

E poi c’è l’elefante nella stanza: la dipendenza dalle tasse delle multinazionali. L’Irlanda vive in un equilibrio precario. Se le regole fiscali internazionali cambiassero o se le grandi aziende decidessero di delocalizzare, il paese si troverebbe con un buco enorme nei conti pubblici.

Infine, la questione casa. Tutti i fondi del mondo per retrofit e programmi starter home non risolveranno il problema se continuano a mancare appartamenti da affittare a prezzi accessibili. Per una famiglia italiana che sbarca a Dublino, trovare un tetto sulla testa resta un incubo.

Il verdetto

Il Budget 2026 è un esercizio di equilibrismo. Da un lato, il governo cerca di tenere contenti lavoratori, famiglie e pensionati con aumenti mirati. Dall’altro, evita scelte coraggiose che potrebbero davvero cambiare le carte in tavola. Per gli italiani in Irlanda, le buone notizie ci sono: più soldi per chi ha figli, salario minimo più alto, crediti d’imposta confermati. Ma la sensazione è che si potesse osare di più, soprattutto su casa e sanità.

In fondo, l’Irlanda resta quel posto dove puoi guadagnare bene e vivere meglio che in Italia, ma dove ogni tanto ti chiedi se davvero ne vale la pena quando vedi l’affitto mensile o passi sei ore in pronto soccorso per una caviglia slogata. Il Budget 2026 non cambia questa realtà. La ammorbidisce appena, senza rivoluzionarla.

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